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Educazione socio-affettiva del minore - Come progettare l'educazione affettiva dei bambini

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Come progettare l'educazione affettiva dei bambini

Il bambino accolto ha spesso la necessità di essere stimolato a focalizzare la sua attenzione sui valori e sulle dinamiche relazionali, per facilitare la conoscenza, l'accettazione e il rispetto dell'altro, per giungere poi alla collaborazione fattiva. La scelta di un tema formativo orientato all'accoglienza della diversità è mirato a far comprendere che la diversità nel contesto familiare è un valore di cui il bambino è essenza. Sono molte le opere in letteratura19 che trattano questo argomento.

Come far funzionare una famiglia accogliente in modo efficace

Il bambino accolto, a seconda dell'età, ha appreso una certa quantità di regole dagli adulti che lo hanno seguito sino a quel punto della sua vita. Inoltre, se già grandicello, ha appreso dagli altri bambini altre regole di comportamento. Queste regole potrebbero non essere di gradimento della famiglia accogliente, potrebbero essere contrarie o divergenti rispetto al proprio senso educativo, potrebbero essere sgradevoli nel contesto familiare in cui il bambino si inserisce.

Tutto questo rappresenta la normalità dato che sono due vissuti che si incontrano: è necessaria molta comprensione e molta pazienza accompagnate da fermezza e da chiarezza. Non è facile soprattutto perché differenti sono le unità di misura su ciò che potrebbe essere permesso e su ciò che potrebbe essere proibito. Ciascuno di noi, pur con tutte le più buone intenzioni, ha criteri di importanza differenti e non è facile rinunciarci. Dobbiamo considerare che anche il bambino ha suoi criteri di priorità che sono stati appresi partendo da una sua base interpretativa personale. La cosa peggiore che possa accadere è che dopo un breve periodo di “luna di miele” in cui tutto sembra andare bene perché reciprocamente ci si studia e ci si tollera, si inizi una fase di distinguo e di correzioni reciproche che se non spiegate e chiarite finiscono con determinare un alzare reciproco dello steccato comunicativo.

Tre sono le regole principali su cui lavorare per evitare situazioni via via più spiacevoli: fissare regole che possano funzionare, mantenere sempre alto il livello comunicativo, essere autorevoli e non autoritari. Facile da dire e difficile da fare! Tenuto conto che sono i genitori che devono fare il massimo sforzo, sono loro che devono trovare l'intesa reciproca ed un comportamento univoco. Questo significa che i genitori devono raggiungere un alto livello di intesa che non può che passare attraverso un continuo colloquiare e misurarsi sulle cose da fare ed i comportamenti da avere. Inutile pensare che tra papà e mamma tanta sia l'intesa reciproca da non rendere necessaria una attenzione ed una dedizione supplementare. Infatti, l'accoglienza di un minore (sia di adozione che di affido) è una esperienza nuova comunque per entrambi, anche se hanno alle spalle molti figli propri o accolti. Il primo passo da fare è quello di stabilire quali sono le regole negoziabili e quali sono quelle non negoziabili.

Per regola si intende un limite adeguato per proteggere la salute e la sicurezza e mantenere un certo ordine nella gestione della casa e del bambino. Deve essere trovato un equilibrio tra flessibilità e fermezza e ogni famiglia deve valutare gli argomenti che sono negoziabili, ovvero che hanno un qualche aspetto di flessibilità, e quelli che non sono negoziabili, ovvero che riguardano argomenti quali la sicurezza e la salute del bambino. Generalmente viene consigliato ai genitori di preparare separatamente due liste e poi attuare un confronto per trovare l'equilibrio possibile. Per rendere concreto il discorso riportiamo quelle che sono “standard”, ma che non è detto siano obbligatoriamente da adottare in ogni famiglia20. A parte alcune regole che sono di base per ogni famiglia, è chiaro che esse possono essere molto più numerose e più articolate. Ogni famiglia deve pensare a quelle che nello specifico appartengono o all'una o all'altra categoria. Tuttavia, si deve ricordare che le regole dovrebbero essere poche e chiare (Mosè ne ha scritte 10 e sono bastate). Se avete la tendenza a porre molte regole aspettatevi che vengano inattese da i figli e da voi. Tante regole significa anche tanto dibattito e tendenza a fare distinguo da caso a caso. In partenza possono anche significare una vostra debolezza perché volete strutturare tutto senza avere problemi di decidere cammin facendo secondo un discernimento di coinvolgimento e buon senso. Se sono troppo poche e tendenti ai principi hanno un profumo di regole troppo idealizzanti e tendono quindi a dare più un giudizio morale della persona che alla soluzione di un problema pratico.

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La GEA Società Cooperativa Sociale è una Cooperativa Sociale di tipo “A” (L.381/91), finalizzata alla gestione dei Servizi Socio – Sanitari ed Educativi.
Nasce a Bari–Palese nel giugno 1984 e nei diversi anni di attività ha sviluppato nell’ambito dei territori d’intervento, una rete socio–assistenziale ed educativa territoriale, sia con ...
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