MSNA: il Tutore Volontario
La Legge n. 47 del 7 Aprile 2017 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” istituisce la figura del Tutore Volontario: privati cittadini che si assumono la tutela di un minore straniero non accompagnato o di più nel caso di fratelli e sorelle.
Tale figura è espressione di una genitorialità sociale e cittadinanza attiva, infatti il tutore non esercita soltanto una rappresentanza giuridica del minore, ma un tutore attento alla relazione umana ed educativa con il minore, ai suoi bisogni e problemi.
Chi lo può fare
I privati cittadini selezionati e adeguatamente formati da parte dei Garanti regionali e della provincia di Bari per l’infanzia, devono possedere alcuni requisiti:
- cittadini italiani o dell’Unione Europea;
- residenza anagrafica in Italia;
- aver compiuto 25 anni;
- godimento dei diritti civili e politici;
- non aver riportato condanne penali e non aver in corso procedimenti penali o procedimenti per l’applicazione di misure di sicurezza e prevenzione;
- assenza di condizioni ostative:
- non deve essere stato oggetto di provvedimenti di decadenza, limitazione o sospensione della responsabilità genitoriale;
- non deve essere stato rimosso da altra tutela;
- non deve essere iscritto nel registro dei falliti;
- deve avere una “ineccepibile condotta”;
- deve avere disponibilità di tempo ed energie per realizzare la sua funzione;
- non deve trovarsi in situazione di conflitto di interessi nei confronti del minore.
Il candidato può indicare anche il possesso di particolari titoli di studio, esperienze e qualità.
Come agisce il Tutore di Minori Stranieri Non Accompagnati ?
Il tutore vigila e agisce affinché tutte le decisioni vengano prese nel superiore interesse del minore e con l’obiettivo della sua crescita e del suo sviluppo
- è in grado di determinare quale sia il superiore interesse del minore prima che siano prese decisioni in merito a:
- le procedure legali,
- la scelta dell’avvocato,
- la struttura di accoglienza e il luogo di residenza,
- il percorso educativo,
- i trattamenti sanitari,
- altre tipologie di interventi di supporto;
- è in grado di assicurare che la valutazione del superiore interesse del minore sia basata sull’opinione del minore e sulla sua condizione individuale;
- Coinvolge tutti gli attori rilevanti nella valutazione dell’impatto sul minore delle misure adottate, al fine di garantire che tale impatto sia valutato attraverso un approccio multidisciplinare;
- Evita qualsiasi conflitto di interesse che possa concernere il suo rapporto con il minore e lavora indipendentemente dagli altri attori che prendono decisioni circa la condizione giuridica e il benessere del minore;
- Verifica in modo costante e continuativo quale sia il superiore interesse del minore prendendo in considerazione:
- Il background e la passata esperienza del minore nei paesi di origine, di transito e di residenza,
- il suo livello di sviluppo e maturità,
- la sua situazione familiare,
- la durata del soggiorno nel paese ospitante,
- la fase della procedura di accoglienza nella quale si trova.
Il tutore si assicura che il minore partecipi attivamente a ogni decisione che lo riguarda
- Fornisce al minore tutte le informazioni concernenti i suoi diritti e che gli consentano di partecipare alle decisioni che lo riguardano e usa un linguaggio che sia comprensibile per il minore, ripete le informazioni tutte le volte che è necessario e si accerta che il minore comprenda e memorizzi queste informazioni;
- Ascolta il minore con attenzione, tiene in considerazione il suo punto di vista nel modo più appropriato e in relazione alla sua età, al suo livello di maturità e sviluppo;
- Informa il minore sugli esiti delle decisioni prese e spiega come il suo punto di vista è stato considerato all’interno dei processi decisionali;
- è in grado di gestire le aspettative di partecipazione del minore;
- Si assicura che le azioni o i progetti che riguardano il minore siano basati sul punto di vista del minore e siano con esso condivisi;
- Assicura che l’eventuale ricorso a professionisti a supporto del minore sia promosso sulla base del suo consenso informato;
- Informa il minore circa le procedure disponibili per esprimere le sue lamentele in merito alla sua attività ed è disponibile ad accogliere i suoi feedback o le sue critiche;
- Utilizza tutti gli strumenti in suo possesso, anche creativi (quali, ad esempio, libri o brochure) o multimediali per assicurare la comprensione e la partecipazione del minore.
Il tutore protegge la sicurezza del minore
- Dà la massima priorità possibile alla tutela della sicurezza del minore e si assicura che il suo stesso comportamento non la metta a rischio;
- si assicura che il minore sappia che è libero di raccontare qualsiasi cosa riguardo la propria sicurezza oppure qualsiasi pericolo egli avverta;
- tratta in modo confidenziale tutte le informazioni ricevute dal minore a meno che non sia necessario rompere tale rapporto di confidenzialità per proteggere il minore o un altro minore, informandolo, se possibile, di tale necessità;
- è in grado di riconoscere eventuali segnali di abuso o tratta, sa come agire in caso di lesioni, forme di disagio o potenziali pericoli per il minore e riporta immediatamente tali informazioni alle autorità e istituzioni competenti;
- è consapevole della pressione psicologica, dei rischi e dei pericoli rappresentati da coloro i quali hanno facilitato il minore nel compiere il suo viaggio;
- si assicura che il minore ottenga un trattamento adeguato se è vittima di violenza, abuso o tratta;
- segnala sempre e tempestivamente alle autorità la scomparsa di un minore;
- Accetta che il suo comportamento sia fatto oggetto di controlli e verifiche per escludere possibili rischi di abuso.
Il tutore agisce come difensore dei diritti del minore
- è un controllore assertivo, impegnato e coraggioso dei diritti del minore;
- Non ha timore di assumere posizioni diverse rispetto a quelle delle autorità e agisce in maniera indipendente, esclusivamente sulla base del superiore interesse del minore;
- Si oppone alle decisioni che non tengano in considerazione il superiore interesse del minore e si impegna affinché le procedure che lo riguardano siano eque;
- Ha la forza emotiva necessaria per far fronte a situazioni frustanti, ostilità o pressioni da parte di terzi;
- è presente quando vengono prese decisioni importanti per la vita del minore e per la valutazione del suo superiore interesse
Il tutore è il punto di riferimento per il minore e agisce come intermediario con tutti gli altri attori coinvolti
- Mantiene i contatti con ed è il punto di riferimento per l’avvocato, gli operatori e i responsabili della comunità di accoglienza, gli operatori psico-sociali e sanitari, le istituzioni, gli insegnanti, i genitori affidatari, i servizi sociali, i membri della famiglia nel paese di residenza e/o in quello di origine e ogni altro attore coinvolto nel processo di accoglienza del minore;
- Informa il minore sui suoi diritti e sui suoi doveri nella relazione con gli altri attori coinvolti;
- Assiste nello stabilire contatti con la comunità del minore e nello sviluppo di relazioni personali rilevanti a fornire al minore il senso di appartenenza a una famiglia o a un gruppo;
- Si assicura di essere informato in merito alle decisioni che hanno un impatto sulla vita del minore e partecipa agli incontri nei quali si prendono decisioni in merito al minore
Il tutore assicura la tempestiva identificazione e adozione di una soluzione durevole e adeguata basata sul superiore interesse del minore
- Verifica che la soluzione proposta dagli altri attori coinvolti nel processo di accoglienza sia basata sulla considerazione del superiore interesse del minore come istanza primaria, a partire almeno dalla considerazione:
- della situazione familiare,
- della situazione nel paese di origine,
- dell’adeguatezza della sistemazione per assicurare un ambiente sicuro e protetto,
- della sicurezza e dei rischi ai quali il minore è esposto,
- del livello di integrazione nel paese di arrivo,
- della condizione di salute fisica e mentale,
- delle possibilità di sviluppo offerte al minore nei diversi casi;
- Sostiene il ricongiungimento del minore con la sua famiglia solo quando questo è nel suo superiore interesse, tenendo in considerazione anche i pericoli per il minore e per la sua famiglia connessi con il processo migratorio:
- Il tutore ha, con il consenso del minore, contatti personali con i membri della sua famiglia e con le organizzazioni nel paese di origine e verifica che essi siano in grado di prendersi cura del minore in modo adeguato,
- Il tutore verifica gli eventuali segni connessi all’esposizione di fenomeni di tratta anche rispetto al ruolo dei membri della sua famiglia;
- Sostiene l’integrazione nel paese di arrivo quando questo è nel suo superiore interesse, prestando particolare attenzione
- all’acquisizione di adeguate competenze linguistiche,
- allo sviluppo di adeguati contatti sociali,
- alla realizzazione di un adeguato percorso educativo, formativo e di inserimento professionale;
- Sostiene il rimpatrio del minore nel suo paese di origine quando questo è nel suo superiore interesse:
- a seconda dei desideri del minore, il tutore accompagna il minore nel viaggio di rientro, sostiene la necessità di accompagnarlo o individua qualcuno che possa accompagnarlo,
- monitora e controlla la definizione di un progetto di vita/ reinserimento per il minore, sia prima sia dopo la realizzazione del rimpatrio,
- cerca di tenersi informato sul benessere del minore dopo il ritorno nel paese di origine;
- Prepara il minore a tutti i grandi cambiamenti connessi con il raggiungimento della maggiore età.
Il tutore tratta il minore con rispetto e dignità
- Tratta il minore con un atteggiamento aperto e privo di pregiudizi;
- ascolta le opinioni e le preoccupazioni del minore e le prende in seria considerazione;
- Adotta un comportamento e un atteggiamento adeguati,che possano costituire anche un esempio per il minore;
- Manifesta interesse per la vita del minore ponendogli domande riguardo a essa, ma senza essere troppo invadente;
- è sensibile alle differenze culturali;
- Rispetta il diritto alla riservatezza del minore e lo informa sulla possibilità di rivolgersi in modo autonomo ad altri professionisti;
- Aiuta il minore a mantenere/ridefinire la sua identità e la sua autostima;
- Adotta un approccio flessibile e individualizzato rispetto ai bisogni specifici del minore;
- Antepone il rispetto dei diritti del minore a ogni altra considerazione relativa al suo proprio benessere fisico e mentale.
Il tutore costruisce con il minore una relazione basata sulla fiducia reciproca, sull’apertura e sulla confidenzialità
- Conosce personalmente il minore;
- Tratta in modo confidenziale tutte le informazioni sul/del minore, a meno che non sia necessario violare il rapporto di riservatezza per questioni di sicurezza concernenti il minore stesso o altri minori e informa, quando possibile, il minore della necessità di rompere tale rapporto di confidenzialità;
- Non esprime giudizi relativamente alla veridicità di quanto il minore riferisce in merito ai motivi che lo hanno indotto ad allontanarsi dal suo paese di origine, né consente che questo tipo di giudizio possa condizionare il suo rapporto con il minore;
- è sempre sincero con il minore e mantiene le sue promesse;
- Fornisce al minore informazioni chiare e a lui comprensibili in merito al suo ruolo e alle sue reali possibilità e verifica che il minore abbia aspettative adeguate rispetto a quanto il tutore può o non può fare;
- Dimostra al minore che è davvero interessato a lui - che lavora con sincero impegno - e che si sente responsabile per lui;
- Chiarisce che anche nel caso in cui il minore si allontani per un periodo, egli è sempre bene accetto dal tutore;
- Presta attenzione alla comunicazione verbale, non verbale ed emotiva;
- è empatico nei confronti del minore e gli offre il suo supporto morale e affettivo
Il tutore è “accessibile” per il minore
- Organizza un incontro con il minore il prima possibile dopo la sua nomina, per un primo scambio;
- Incontra con regolarità il minore;
- Può essere contattato facilmente dal minore per telefono o tramite e-mail;
- Comunica in maniera adeguata all’età e al livello di sviluppo e maturità del minore;
- Se necessario ricorre al supporto di interpreti;
- Abita sufficientemente vicino al minore in modo da rispondere velocemente in caso di difficoltà o necessità;
- Informa il minore in merito ai luoghi nei quali si possono incontrare;
- Contatta il minore di quando in quando per rimanere in contatto con lui e non si limita a contattarlo solo in caso di necessità specifiche.
Il tutore ha conoscenze e competenze professionali pertinenti e adeguate
- Possiede conoscenze in merito ai diritti dei minori, alla normativa in materia di immigrazione e asilo, alla psicologia dello sviluppo in età evolutiva, al trauma, alla tratta, alla comunicazione interculturale,all’abuso e alla protezione, al sistema di welfare, alla situazione e alla vita nel paese di origine del minore;
- Conosce i suoi limiti personali e professionali ed è disponibile ad approfondire e migliorare la sua preparazione, la sua metodologia e la sua attitudine comportamentale;
- è proattivo nell’identificare le sue necessità di apprendimento e approfondimento e richiede di poter ricevere aggiornamenti professionali quando necessario;
- è in grado di gestire il numero dei minori che gli sono affidati in mododa dare la giusta attenzione a ognuno di essi;
- è ben organizzato, tiene tutto registrato, è affidabile;
- è in grado di gestire i costi e le risorse disponibili;
- Lavora seguendo una metodologia prefissata;
- Cerca supporto e consiglio ogni volta che sia necessario e confronta le proprie esperienze con i colleghi regolarmente;
- è disponibile alla supervisione e al monitoraggio.