Aspetti generali.
La bussola che guida il viaggio verso l’accoglienza la chiameremo senso morale, anche se queste parole hanno nel parlare comune una coloritura di antiche letture pseudo-religiose e pseudo-filosofiche.
Useremo l’espressione senso morale unicamente per indicare la traccia che porta ciascuno di noi a fare scelte fondamentali per il proprio esistere, in modo sia consapevole sia inconsapevole, in certi momenti della nostra vita.
E’ un tipo di analisi che per certi tratti esclude volutamente gli studiosi del settore (perché soggettivamente non coinvolti), ma non esclude la conoscenza scientifica sociologica e psicologica. Gli avvenimenti che accadono nel processo di accoglienza possono infatti essere tutti ipotizzati teoricamente dallo studioso, ma solo chi lo ha vissuto su se stesso può compiere una analisi interiore scoprendo qualcosa di sé e qualcosa dei suoi compagni di viaggio.
Questa è una affermazione che, sostenendo la scientificità dello studio psico-sociale, la sviluppa in termini conoscitivi verso chi ha vissuto l’esperienza dell’accoglienza anche in termini di evoluzione personale operando una restituzione che non è solo tecnica (come può fare un osservatore esterno), ma di maturazione individuale, di cammino interiore, di rivisitazione del proprio sentire ed agire.
Accoglienza dei legami deboli.
L’esperienza delle famiglie accoglienti ripercorre quella specificità dei legami sfumati, «deboli», quelle relazioni di gruppo che costituiscono la possibilità di sperimentare un clima familiare definito da un insieme di atmosfera, cultura, valori, risorse, reti sociali che possono essere fattori di protezione e di empowerment per minori in situazioni di svantaggio e per le famiglie stesse che affrontano queste esperienze.
Per le famiglie accoglienti possiamo ipotizzare che tutte, quale che sia la forma e la configurazione dei modelli familiari, abbiano in sé una potenzialità riparativa che scaturisce dall’«eccedenza familiare», dal progetto di generatività che permette di moltiplicare e trasferire risorse. La famiglia in questi casi frequentemente rivela tutta la sua «forza di attrazione». Infatti, le possibilità offerte da nuovi legami possono consentire al minore di proiettarsi nel futuro e di riprogettare la propria rete di investimenti e significati affettivi, rendendo possibile una lettura del proprio passato da una nuova prospettiva e di correggere i modelli relazionali costruiti precedentemente sulla base dei legami con le figure di riferimento infantili. Tale prospettiva tuttavia non è da applicarsi solo ai minori coinvolti in tali processi, ma anche agli adulti e alle famiglie. Si può affermare, pertanto, che vi sono diversi aspetti che portano i genitori accoglienti ad assumere un ruolo, nello stesso tempo, speciale e complicato. Le famiglie accoglienti sono necessariamente complesse; le loro storie sono segnate dalla consapevolezza che esistono delle differenze rispetto alla maggior parte delle altre famiglie.
Quando questa complessità è accettata, quando le perdite e le separazioni sono elaborate e risolte, quando i genitori e i loro figli sono soddisfatti del legame su cui si fonda la famiglia ci sono i presupposti per affermare che la forza di attrazione familiare ha funzionato.
La GEA Società Cooperativa Sociale è una Cooperativa Sociale di tipo “A” (L.381/91), finalizzata alla gestione dei Servizi Socio – Sanitari ed Educativi.
Nasce a Bari–Palese nel giugno 1984 e nei diversi anni di attività ha sviluppato nell’ambito dei territori d’intervento, una rete socio–assistenziale ed educativa territoriale, sia con ...
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