Aspetti generali.
Nel 2009, in Italia, i minori collocati fuori dalla famiglia di origine erano 26.000 e sono in costante aumento in tutti i paesi tecnologicamente avanzati. Negli Usa le previsioni secondo modelli teorici calcolati tra il 1990 e il 2020 prevedono un costante aumento dei minori in cerca di famiglia con una tendenza alla contrazione del numero di famiglie disponibili all’accoglienza. Il punto di incrocio tra linea della offerta e linea della domanda è avvenuta negli anni 2004 e 2005: è già iniziata la fase di carenza di risorse familiari accoglienti. Questo determinerà nei paesi socialmente avanzati una incidenza sostanziale nei programmi sociali e un rilevante costo economico, di qui alla necessità di provvedere ad una comunicazione socialmente utile per orientare e per favorire l’accoglienza etero familiare di minori.
Il diritto primario del minore a vivere, crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia è un principio costituzionalmente riconosciuto e rafforzato dalla Legge 149/01 “Modifiche alla Legge 184/83 relativa alla “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”.
Le famiglie che vogliono accogliere un bambino hanno in Italia diverse possibilità principalmente legate agli istituti dell’adozione e dell’affido nelle sue diverse forme. Esistono tuttavia anche altre situazioni di accoglienza a metà strada tra l’intervento sociale e il volontariato che assumono diversi nomi: appoggio familiare (quando una famiglia aiuta il figlio di un’altra famiglia per brevi periodo e per scopi precisi, quali ad es. lo studio o la custodia temporanea), o l’azione di famiglie che aiutano famiglie (quando una famiglia aiuta un’altra attraverso un sistema di rete sociale volontaria costituita da associazioni o da enti educatori). Si verifica con una certa frequenza spontaneamente per dare modo a madri con figli di poter lavorare e di poter essere guidate nell’accudimento dei figli e nella loro emancipazione sociale.
Come si può vedere l’accoglienza familiare ha differenti forme, da quelle giuridicamente regolate a quelle assolutamente spontanee con differenti situazioni da territorio a territorio in relazione anche alle politiche sociali regionali e della attività in loco delle associazioni familiari volontarie che costituiscono la rete di appoggio e di penetrazione delle attività accoglienti. Altra componente rilevante è lo stato di conoscenza e di penetrazione della cultura dell’accoglienza nel tessuto sociale soprattutto in una società tendente alla parcellizzazione familiare e quindi al depauperamento degli elementi di variabilità e di flessibilità entro familiare (oggi sono prevalenti le famiglie con un solo figlio avuto al limite dell’età feconda della donna. Questo significa grande scarto generazionale e quindi difficoltà di coesione sociale). Le più recenti ricerche concordano che:
La GEA Società Cooperativa Sociale è una Cooperativa Sociale di tipo “A” (L.381/91), finalizzata alla gestione dei Servizi Socio – Sanitari ed Educativi.
Nasce a Bari–Palese nel giugno 1984 e nei diversi anni di attività ha sviluppato nell’ambito dei territori d’intervento, una rete socio–assistenziale ed educativa territoriale, sia con ...
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